Valutazione Radiazioni Ottiche Artificiali
R.O.A.
Cos'è
Il rischio da Radiazioni Ottiche Artificiali è piuttosto diffuso, in quanto diverse sorgenti artificiali di radiazioni ottiche possono essere presenti nei luoghi di lavoro, in modo più frequente soprattutto in particolari settori produttivi quali, a titolo di esempio dermatologia ed estetica, forni di fusione metalli/vetro, metalmeccanica (saldatura, fotoincisione, taglio laser), laboratori con lampade germicida, carrozzerie.
Le Radiazioni Ottiche Artificiali sono dannose per l'uomo in quanto un'esposizione eccessiva può danneggiare l'occhio (cristallino, cornea, retina) e la cute, provocando ustioni, cataratta, fotosensibilizzazione o altre manifestazioni patologiche.
Il datore di lavoro ha l’obbligo, innanzitutto, di individuare se all’interno della sua azienda sono presenti sorgenti emissive di radiazioni ottiche artificiali e, ove presenti, dovrà stabilire se nelle corrette situazioni di impiego, diano luogo ad esposizioni tali da dover procedere ad una valutazione dei rischi mediante misurazioni.
La finalità della valutazione è, pertanto, quella di prevedere delle misure di prevenzione e protezione e attuare la sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti.
I vantaggi
- misurare il corretto livello di rischio a cui sono esposti gli operatori;
- analizzare e individuare gli eventuali danni;
- adottare le corrette misure di prevenzione e protezione;
- prevenire malattie professionali.
A chi serve?
La valutazione dei rischi specifica da esposizione a radiazioni ottiche artificiali (ROA) riguarda tutte le attività in cui occorre verificare, analizzare, identificare i livelli di esposizione dei lavoratori che utilizzano attrezzature (sorgenti) in grado di generare ROA.
Rinnovi
La valutazione delle ROA, come per tutti gli altri rischi fisici, deve essere programmata ed effettuata con cadenza almeno quadriennale, ovvero ogniqualvolta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla necessaria.